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Le dipendenze affettive

La dipendenza affettiva:

Cos’è

Per alcune persone, le relazioni diventano fonte di insoddisfazione e frustrazione ma, per quanto portare avanti questo legame sembri difficile, il pensiero di rimanerne privi è di gran lunga peggiore. La dipendenza affettiva si instaura proprio all’interno di questa tensione tra il “non poter vivere con” e il “non poter vivere senza”: il funzionamento della persona dipende dalla propria relazione affettiva. La dipendenza affettiva fa parte delle “nuove dipendenze”, processi che presentano le stesse caratteristiche della tossicodipendenza ma non sono causati dall’azione di una sostanza di abuso. La dipendenza affettiva non viene contemplata come diagnosi ma, a partire dagli anni ‘70, è stata esplorata e definita come un disturbo autonomo, che presenta aspetti comuni a tutte le tipologie di dipendenza e, al contempo, caratteristiche peculiari che riguardano l’innamoramento e la relazione sentimentale. Nel caso della dipendenza affettiva, le esperienze ricadono all’interno di due categorie:
    1. Le fantasie romantiche, che aiutano ad attenuare la paura della solitudine e del rifiuto, promettendo “felicità eterna”
    2. L’esperienza del legame di attaccamento, che placa la paura, consapevole o inconsapevole, di essere abbandonati e illude di eliminare la solitudine e le carenze nell’autostima

Sintomi della dipendenza affettiva

Nelle prime fasi dell’innamoramento, le persone esibiscono diversi sintomi correlati alle dipendenze, sia da sostanze che comportamentali, tra cui:
  • euforia,
  • astinenza,
  • tolleranza,
  • dipendenza fisica e psicologica, -ricaduta.
L’amore, dunque, potrebbe essere paragonato a una sostanza d’abuso che crea dipendenza. Trovarsi in una relazione stimola le aree cerebrali legate alla ricompensa, proprio come le droghe; allo stesso tempo, porre termine a una relazione può provocare ansia e depressione. Le risposte emotive, in tutti e due i casi, si legano strettamente alle reazioni fisiche, creando una potente spinta verso l’instaurare o il mantenere una relazione affettiva: la relazione, dunque, diventa l’obiettivo e, allo stesso tempo, la ricompensa, che consentirà alla persona dipendente di ridurre la sofferenza e sentirsi meglio. I segni e i sintomi della dipendenza affettiva sono, in gran parte, speculari a quelli delle dipendenze comportamentali, e includono:
  • Il piacere derivante dall’oggetto della dipendenza
  • Tolleranza: il bisogno costante di aumentare il tempo trascorso con il partner diminuendo, parallelamente, il tempo investito in attività autonome o contatti con altre persone
  • Astinenza: la comparsa di emozioni negative molto intense, come ansia, panico, depressione, quando il partner è fisicamente o emotivamente distante
  • Perdita di controllo: l’incapacità di riflettere in maniera lucida sulla propria situazione e di controllare i propri comportamenti, alternata a momenti di lucidità in cui la persona dipendente sperimenta vergogna e rimorso
Nella vita quotidiana, questi segni e sintomi si riflettono in una grande varietà di comportamenti e atteggiamenti del dipendente affettivo:
  • Le emozioni del partner hanno più importanza rispetto alle proprie
  • La stima di sé dipende dall’approvazione dell’altro
  • Prendere una posizione o una decisione diventa difficoltoso e causa forti sensi di colpa
  • La paura di essere abbandonati è talmente intensa che la maggior parte dei comportamenti hanno la funzione di evitare la solitudine e il rifiuto
  • Riconoscere ed esprimere i propri pensieri ed emozioni è difficile o spaventoso
  • La maggior parte del proprio tempo viene impiegato per controllare il partner
  • Le conseguenze negative che la relazione produce in tutti gli altri ambiti vengono ignorate

Le caratteristiche della dipendenza affettiva

Le caratteristiche di una dipendenza affettiva si intrecciano, in larga parte, ai tratti di una personalità di tipo dipendente: le persone che si ritrovano a essere dipendenti da una relazione, infatti, presentano spesso i seguenti tratti di personalità:
  • Difficoltà nel prendere decisioni, anche quotidiane, senza chiedere consigli e rassicurazioni. La mancanza di fiducia nella propria capacità di fare scelte corrette, e l’estrema colpevolizzazione quando si commettono errori, rende terrificante la possibilità di sbagliare
  • Bisogno che altre persone si assumano la responsabilità di ambiti importanti della propria vita. Le sfide quotidiane diventano difficoltà insormontabili e impossibili da affrontare da soli
  • Difficoltà nell’essere in disaccordo con gli altri. Una persona dipendente sente di non avere abbastanza valore da poter esprimere un’opinione personale che si discosti da quella di qualcuno da cui dipende
  • Difficoltà nel portare a termine progetti o attività in autonomia. La paura, in questo caso, riguarda il fatto che le altre persone potrebbero accorgersi del fallimento, percepito come inevitabile
  • Emozioni negative come ansia o disperazione al pensiero di essere soli o poter rimanere da soli
  • Assumersi la colpa o la responsabilità di eventi o situazioni negative, anche quando non è vero oppure non è possibile identificare un responsabile. Colpevolizzarsi rappresenta una modalità di mantenere il controllo su circostanze, molto spesso, incontrollabili
  • Incapacità di creare o difendere i propri spazi o confini

Le tipologie di dipendenti affettivi

L’associazione americana Dipendenti affettivi anonimi (Love Addicted Anonymous) ha delineato alcuni profili tipici:
  • Dipendente affettivo ossessivo. Non riesce a distaccarsi dalla propria relazione, anche se il partner non è emotivamente o sessualmente disponibile, incapace di comunicare, distante, svalutante, abusante, egocentrico, egoista, controllante, a sua volta dipendente da qualcos’altro (alcool, droghe, gioco d’azzardo, etc.)
  • Dipendente affettivo codipendente. Nella maggior parte dei casi, soffre di mancanza di autostima e cerca, con ogni mezzo, di trattenere con sé la persona da cui dipende, ad esempio prendendosene cura, controllandola con strategie passivo – aggressive, o accettandone gli abusi. In genere, il dipendente affettivo codipendente farebbe qualsiasi cosa per “prendersi cura” del proprio partner, nella speranza che, un giorno, venga ricambiato.
  • Dipendente dalla relazione. Al contrario delle altre tipologie, non è più innamorato del partner, ma non riesce comunque a lasciarlo. Di solito, sono estremamente infelici e spaventati dal cambiamento e dalla possibilità di rimanere da soli.
  • Dipendente affettivo narcisista. Questa tipologia di dipendente usa la seduzione e la dominazione per controllare il proprio partner. Al contrario del codipendente, che accetta la sofferenza, il narcisista non lascia che qualcosa interferisca col proprio benessere e non appare in alcun modo preoccupato della relazione. Quando, però, si trova di fronte alla minaccia di un abbandono, cerca con ogni mezzo di mantenere la relazione, fino ad arrivare alla violenza.
  • Dipendente affettivo ambivalente. Questa categoria, generalmente, soffre di un disturbo di personalità evitante, che causa una ricerca estenuante dell’amore, ma allo stesso tempo il terrore dell’intimità. Questa combinazione può portare, in alcuni casi, a ricercare l’amore di persone non disponibili mentre, in altri, a interrompere le relazioni non appena queste iniziano a diventare più intime e serie.
  • Seduttore rifiutante. Questo dipendente affettivo ricerca un partner per ottenere affetto, compagnia o sesso per poi, quando si sente insicuro, rifiutarlo, in un ciclo continuo di disponibilità e indisponibilità.
  • Dipendente romantico. La dipendenza, in questo caso, riguarda partner multipli. Al contrario, però, dei dipendenti sessuali, che cercano di evitare i legami, i dipendenti romantici instaurano legami con tutti i loro partner, in gradi diversi, anche se le relazioni sono di breve durata o si sviluppano contemporaneamente.
Fonte: https://www.istitutobeck.com

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